PIZZIUM, ORA A BOLOGNA

Pizzium numero 17 apre a Bologna.
La tradizione gastronomica napoletana continua imperterrita la conquista dei palati italiani e non con il suo vessillo: la pizza ! … E arriva nel cuore della capitale emiliana con un nuovo locale.
In via Oberdan 30, da poche settimane ha aperto Pizzium, che incurante della presenza di altre pizzerie a pochi metri di distanza non teme la concorrenza, anzi come sottolinea uno dei tre soci, il giovanissimo Giovanni Arbellini: “Vorrei che il quartiere universitario diventasse il regno della pizza”. D’altra parte ogni locale, si sa, ha le sue caratteristiche e Pizzium di caratteristiche né ha diverse, cominciando dall’idea ispiratrice che è quella di proporre la pizza napoletana abbinata alle eccellenze italiane.

Così oltre alle classiche Margherita, Napoli e Bufalina, ci sono le varianti pensate come un omaggio alle singole regioni in cui viene dato risalto ad un prodotto tipico locale. 

La selezione è quindi rigorosa anche sull’approvvigionamento delle materie prime per ognuna delle quali è stato individuato un produttore selezionato.

Anche a Bologna, come negli altri locali della “ catena non catena” il benvenuto ai clienti viene dato dal mitico “casatiello”, lievitato tradizionale di Pasqua, ma che qui quotidianamente prende il posto del classico cestino del pane. 
A seguire qui oltre alle pizze ( con impasti a lunga lievitazione) si possono mangiare piatti regionali come Paccheri al coccio con pomodori pelati e fior di latte di Agerola o la parmigiana di melanzane
Ma il punto di forza ,ovviamente dopo la pizza, è sicuramente il panozzo, qui ribattezzato Panuozzum ovvero un pane fatto con l’impasto della pizza , e fin qui niente di nuovo, ma il ripieno, a parte quello che seguono la linea “regionale “ delle pizze, quello tradizionale con le polpette è davvero speciale! 
Il locale è moderno e vintage al tempo stesso, dove l’arredamento delle pareti è fatto da un numero infinito di vasi coloratissimi ripieni di sott’olii, sott’aceto, spezie, cereali, quasi a ricordare le dispense della nonna. 
Livia Elena Laurentino

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