UNICA VALLE d’ITRIA – OSTUNI & CEGLIE MESSAPICA 1° parte

Perché parlare della Puglia? Da molti anni è una delle regioni italiane più richieste come meta turistica internazionale. Le sue masserie, il suo cibo, i suoi mari sono tra i più elogiati eppure c’è sempre qualcosa di nuovo che la trasforma in grande attrattiva.
Erano diversi anni che mancavo da quei luoghi, che “credevo” di conoscere molto bene, tuttavia un recente press tour mi ha riportato in Valle d’Itria. I sei comuni della valle, di tre province diverse (Bari, Brindisi e Taranto n.d.r.) hanno di recente firmato un protocollo d’intesa e hanno dato vita ad un brand per un’azione condivisa di promozione turistica. Il territorio che la comprende idealmente è un triangolo scaleno alla cui base, ci sono Ostuni, ad est e Ceglie Messapica verso ovest, poi proseguendo verso nord troviamo Martina Franca e al vertice Alberobello, scendendo lungo l’altro lato incontriamo Locorotondo e Cisternino.
Tutte queste realtà hanno in comune il candore delle case, la terra generosa color caffè e il verde argenteo degli ulivi secolari.
Ecco perché è UNICA Valle d’Itria.

In nostro viaggio comincia da OSTUNI, cittadella fortificata che domina l’Adriatico dai colli sulla quale è adagiata a poco più di 200mt di altitudine. Di origine messapica nel corso dei secoli ha visto transitare Greci, Romani, diverse popolazioni di barbari fino agli Angioini e agli Aragonesi.
Ognuno di loro ha lasciato la sua impronta ed oggi restano edifici imponenti e importanti chiese che
testimoniano un antico splendore.

Ma in quei luoghi la presenza umana c’era già nella preistoria, lo testimonia la Donna di Ostuni, detta anche Delia la mamma più vecchia del mondo, il reperto archeologico di 25.000 anni fa, ritrovato dal prof. Coppola nella grotta di S.Maria d’Agnano. Lo scheletro intatto della donna e del suo feto si possono vedere nel Museo Civico di Ostuni, nell’ex convento di suore di clausura Santa Maria Maddalena dei Pazzi, annessa alla Chiesa di San Vito Martire, detta anche le Monacelle.

Nella centralissima Piazza della Libertà, di fronte a Palazzo San Francesco, sede di municipio, campeggia una grande statua di Sant’Oronzo, il patrono, che ogni anno viene celebrato il 26 agosto con una folcloristica sfilata a cavallo per le strade del centro storico.

E’ piacevole passeggiare nelle strette strade degli vecchi rioni e scoprire antiche botteghe come quella di Mastro Peppe Roma che, in via Bixio Continelli, da quarant’anni forgia a mano idei cucchiai in legno di ulivo.
Per una sosta golosa, senza allontanarsi troppo dal centro,si può scegliere Il Gran Caffè Ristorante Tito Schipa, nato intorno agli anni ‘30 ed intitolato al famoso tenore leccese assiduo frequentatore del Caffè Lucia e della sua proprietaria…
Oggi è anche un’ottimo ristorante dove Maria Lippolis, mamma del titolare, cucina piatti di pesce freschissimo come il crostone di scampi, la zuppa di di cozze con i cannellini, o l’immancabile parmigiana ma …con il branzino.

La seconda tappa del nostro viaggio in Valle d’Itria è CEGLIE  MESSAPICA.

Situata nell’ultimo lembo delle Murge, Ceglie è tra i più antichi insediamenti umani del Salento, terra dei Messapi, antica popolazione autoctona del primo millennio a.C.

Il giro del centro storico non può che partire dalla Porta di Giuso, una delle tre porte della cinta muraria medievale, che dà l’accesso a Piazza Vecchia, un tempo deputata al mercato, su cui si affaccia il settecentesco Palazzo Allegretti.

Da ammirare la maestosità del Castello Ducale, situato nel punto più alto del borgo, è simbolo della città con la sua torre quadrata, e da alcuni anni sede della Biblioteca comunale e della Pinacoteca. Degno di nota il MAAC – Museo Archeologico e dell’arte contemporanea, inaugurato due anni fa, che conserva reperti di sepolture messapiche e l’esposizione di asce levigate più importante d’Europa.

Ceglie da alcuni anni è stata eletta città d’arte e terra di gastronomia, tanto che può vantare una settantina di ristoranti tra cui uno stellato, in un centro di soli 20.000 abitanti, ed è diventata la sede della MED COOKING SCHOOL, scuola internazionale di cucina mediterranea, affiliata all’ Alma, dove aspiranti chef possono diventare professionisti o neofiti alimentare la propria passione imparando le tecniche di base, insieme ai segreti della tradizione, come quella del biscotto cegliese, da Stefania Gioia depositaria dell’antica ricetta della famiglia Gallone.
Questi dolcetti, presidio Slow Food, sono un concentrato di bontà, un impasto di mandorle tritate, miele, zucchero, uova , marmellata di ciliegie e… scopritelo voi!

Il viaggio continua… Livia Elena Laurentino

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