
MARTINA FRANCA è la città più grande dei “magnifici sei” con quasi cinquantamila abitanti, deve il suo nome al monte sul quale è stata costruita e dedicato San Martino di Tours, suo patrono.
Lo stile barocco la connota e la distingue dagli altri, dichiarando l’eredità di un passato florido ereditato da quando Filippo d’Angiò, nel 1300, la dichiarò “franca” appunto, dalle tasse e dalle gabelle, a chi l’avesse abitata, dando così un incentivo maggiore a chi voleva coltivare la campagna.
Il Palazzo Ducale, antica dimora dei Caracciolo, al quale si accede dall’Arco di Sant’Antonio o Porta Santo Stefano, è oggi sede del Municipio; le sue imponenti sale affrescate affascinano il visitatore che in questo periodo potrà ammirare anche la mostra diffusa dedicata a Pablo Picasso “ L’altra metà del cielo” ( fino al 4 novembre n.d.r.).
Il turista è agevolato nella visita alla città da una facile mappa cartacea, distribuita all’info point, che contrassegna i vari itinerari, che trovano corrispondenza nei segnalatori colorati che si trovano sul selciato lungo il percorso e davanti ai luoghi più importanti.

Non si può non visitare la grande Basilica di San Martino in Piazza Plebiscito e proseguendo ammirare Piazza dell’Immacolata per poi fare una breve sosta nello storico Caffè Tripoli, fondato nel 1911 e famoso per i bocconotti, un dolce di pasta frolla proposto in varie versioni.


Per chi ama i prodotti tipici va ricordato che Martina Franca è famosa per il suo capocollo che, a differenza di quello fatto in altre regioni, si riconosce per la caratteristica affumicatura con legno di quercia, una varietà particolare che c’è solo in questa zona. Si è costituito anche un piccolo consorzio di sette produttori tra cui l’azienda Cervellera che da la possibilità di degustare i suoi prodotti e fare una visita guidata per vedere come alleva i maiali allo stato brado nel querceto.

La prossima tappa è ALBEROBELLO, che si è meritato l’appellativo di “Paese dei trulli” per la sua alta concentrazione di queste case così uniche al mondo; ne sono stati censiti mille e quattrocento.

Immagino che chi li veda per la prima volta ne resti affascinato!
Sembra quasi di essere in un luogo fiabesco, il bianco accecante delle costruzioni circolari sormontate da coni grigi spesso contrassegnati da simboli esoterici disegnati a calce sulle chianche sono davvero affascinanti.
Rione Monti è decisamente il più caratteristico perché nel tempo si è trasformato anche in un coloratissimo quartiere con negozi di piccolo artigianato, bar e ristoranti souvenir.

Proprio in cima alla collina c’è la chiesa dalla forma un po’ insolita è quella di Sant’Antonio, che pur essendo di recente costruzione riprende l’architettura dei trulli anche se con diverse dimensioni.

Dalla parte opposta c’è un altro quartiere Aia Piccola, qui i trulli sono le case dei residenti e dei fortunati che la abitano d’estate, l’atmosfera è più tranquilla e silenziosa.

Per la sosta golosa perché non fermarsi al ristorante Casa Nova, un luogo suggestivo ricavato tra le mura di un antico frantoio ipogeo del 1700, che propone un tripudio di antipasti, primi e secondi legati alla cucina di tradizione come i lampascioni fritti !
Ma il viaggio non è ancora finito e si prosegue … Livia Elena Laurentino