Dalla sponda veneta del Lago di Garda alla conquista del mondo.
Tutto ha avuto inizio negli anni sessanta ad opera di Eugenio Tinazzi in quel di Cavaion Veronese, dove il capostipite della famiglia inizia il suo ingresso nel mondo del vino.
Il figlio Gian Andrea segue le orme paterne e amplia l’attività di vendita, inizia l’acquisto di terreni per diventare lui stesso un produttore, affiancato in questi anni dai figli Giorgio e Francesca.
Oggi i vini Tinazzi sono presenti in 55 paesi del mondo e provengono non solo dal Veneto, dove l’azienda possiede una trentina di ettari distribuiti tra Valpolicella, Bardolino e Custoza, ma anche dalla Puglia dove ci sono 65 ettari di poderi Uniti a cui si aggiunge la Tenuta Pian del Gallo recentemente acquisita in Toscana.
Ecco dunque che è molto ampia la proposta dell’azienda che, da ogni regione in cui è presente, offre il meglio della sua produzione; in Veneto Amarone, Valpolicella Ripasso, Bardolino, Pinot Grigio, Custoza, e altro ancora, in Puglia Primitivo di Manduria, Negroamaro e Malvasia Nera, rigorosamente Bio come il Chianti e il Rosso toscano.
L’impegno, in questo senso, punta all’utilizzo di energia elettrica che serve per imbottigliamento e refrigerazione e che viene autoprodotta dagli impianti fotovoltaici di Lazise e Campopian, come l’istallazione di un impianto di depurazione dei reflui, a cui si aggiunge il percorso di conversione biologica di tutti i vigneti e la produzione di vini biologici con packaging sostenibile.
L’azienda veneta svolge anche un grande impegno sociale: in collaborazione con l’Università di Verona, sostiene il progetto “Neuroscienze” finalizzato a diffondere la conoscenza ai medici di base riconoscimento e della gestione dei pazienti afflitti da disturbi neurologici funzionali.
Supporta il progetto Bottega Tettoia Pinardi donando le proprie botti alla Casa Don Bosco Dab, dove gli adolescenti della comunità di recupero realizzano piccole opere d’arte guidati da un esperto falegname.
In Salento a Carosino sono soci sostenitori dell’ Archeo Club dove sono stati rinvenuti una piccola necropoli e una grottina riconducibili all’alto medioevo.
Infine con il progetto Piana degli Orti a Sega, nel comune di Cavaion Veronese, consentono a due associazioni, che si occupano di persone disagiate, di avere in gestione dei terreni incolti per trasformarli in orti.