Raul Bova racconta il suo rapporto col cibo

Ph. Lucrezia Argentiero

Il box office del
23 gennaio, classifica dei film più visti nella sale italiane nell’ultimo week
end, vede al secondo posto, dopo Exodus – Dei e Re ,il nuovo film di Paolo Genovese “Sei mai
stata sulla luna?”
. La commedia sentimentale e brillante, propone un grande
cast di attori Liz Solari, Sabrina
Impacciatore, Neri Marcorè, Giulia Michelini, Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi,
Pietro Sermonti, Nino Frassica, Paolo Sassatelli e Raul Bova. L’attore romano
ultimamente è stato protagonista insieme a Paola Cortellesi di “ Scusate se
esisto ”, altro film di successo, in cui interpreta il ruolo del proprietario
di un ristoratore famoso.
In entrambi i film, l’attore ha un legame con il cibo lo
abbiamo incontrato in occasione dell’anteprima al cinema.
L’affascina
la figura di Renzo, il fattore pugliese di
“Sei mai stata sulla luna?”
E’ un personaggio intenso, un eroe romantico che rappresenta
la voglia di sognare…Io trovo che la campagna abbia un fascino particolare che
ti aiuta attraverso i suoi colori e i suoi 
profumi a migliorare la qualità della vita.
E
come cuoco ai fornelli come te la cava?
Purtroppo non so sono molto bravo, mi riesce meglio
mangiare … infatti durante le riprese del film in Puglia i costumisti erano disperati perchè siamo ingrassati tutti!
Allora
una donna non la conquista prendendola per la gola ?
Sono più bravo nel gratificare chi prepara per me, sono molto
attento alla cucina.
Prima
ristoratore, poi contadino che ama molto la sua terra entrambi i ruoli hanno
uno stretto rapporto con il cibo e nella realtà?
Pure, purtroppo, devo dire che sono molto goloso. Mi piace
assaggiare la diversità, dare spazio alla creatività nell’unire sapori diversi
e devo dire che sono contento che la cucina abbia avuto, anche grazie a
trasmissioni televisive, una nuova spinta.
Anche se credo che i sapori delle regioni sono quelli che
non muoiono mai, ogni regione italiana ha una cultura legata al cibo che è
incredibile.
Allora
ami più la cucina tradizionale  o quella
innovativa?
Ma direi entrambe.
Livia Elena Laurentino

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