Presentata l’indagine congiunturale di Confcooperative

Con una riflessione ottimista
sulla situazione attuale, il presidente di Confcooperative  Maurizio
Gardini ha tracciato il profilo della realtà cooperativa alla luce dei dati
emersi dall’indagine congiunturale, che denuncia “… di resistere meglio
di altri soggetti imprenditoriali alla difficile congiuntura negativa ,
contribuendo a migliorare il benessere sociale, sostenere lo sviluppo e
mantenere l’occupazione.”
Il 2011 aveva
mantenuto l’occupazione a +0,5%, mentre il volume d’affari era stabile sui 12,5
miliardi di euro, l’ultima indagine indica al 31 dicembre 2012 un leggero
incremento per il fatturato pari a +2,4%.
Il comparto dell’agroalimentare
e della pesca è quello che ha dato i migliori risultati con
+3,6% ,
seguiti da quelle sociali (+1,4%). Il segnale positivo è determinato dal fatto
che le cooperative agricole diventano sempre più un momento di aggregazione per
essere competitivi sul mercato e  nello
specifico alcuni settori (cereali e vitivinicolo) sono cresciuti come volumi,
nonostante due elementi molto penalizzanti come il terremoto e la siccità.
Praticamente stazionario il volume d’affari delle imprese di
produzione e lavoro (+0,2%), un segnale negativo -18,9% lo si registra  nelle cooperative di abitazione. Giungono dall’export
i segnali più positivi ed in particolare  sempre dalle imprese agroalimentari  che per la fine del 2012 dovrebbe registrare
un incremento del 10,7% e per quelle di produzione e lavoro un +2,3%) che
complessivamente realizzano all’estero il 14% del proprio fatturato. Un segnale
positivo arriva anche per l’occupazione stabile con un leggero aumento dello 0,4%.

Per favorire la mobilità transnazionale e opportunità di
lavoro per i giovani, Confcooperative Emilia Romagna ha promosso, assieme ad
Irecoop, il progetto formativo Leonardo Coop-Keys  che offre a 49 giovani la possibilità di
svolgere un tirocinio di 15 settimane presso cooperative, aziende, camere di
commercio, enti di formazione o associazioni di rappresentanza della
cooperazione di altri paesi europei quali Francia, Germania, Belgio, Svezia,
Spagna, Malta, Polonia e Regno Unito. Quattro i settori interessati, vale a
dire l’agroalimentare, il socio-sanitario, l’ambiente e la logistica.
Livia Elena Laurentino 

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