MENO MALE CHE C’E’ : La Macelleria Ferretti Brenno a Reggio Emilia

“MENO MALE CHE C’E’ ”
con questo titolo parte una nuova rubrica che racconterà di posti, negozi,
ristoranti o piccole osterie, artigiani o creativi,  insomma di tutti quei luoghi o di quelle
persone che ci fanno stare bene e che ci fanno esclamare <<Meno male che c’è! >> .
Sono ben accette tutte le segnalazioni a info@rockandfood.it
Iniziamo con Reggio Emilia. 
Percorrendo Via Emilia all’Ospizio quando si arriva al n° 81
ci sono due tende a righe bianche e verdi ed un’elegante insegna che non fa
pensare che quelle possano essere le vetrine di una macelleria anche se
chiamarla così è un po’ riduttivo, e non a caso è uno dei fornitori prediletti
dello chef  Bruno Barbieri.
Appena si entra una lunga vetrina ad L, ricolma di carne
fresca in bella mostra, incanta il cliente, anche se la parte più invitante è
quella già pronta da portar via dalle cotolette verdi ai bon bon piccanti, dai
rollè con le verdure agli spiedini più sfiziosi. E nella stanza attigua un
tripudio vini pregiati, mostarde, sott’oli, conserve, formaggi e salumi,
insomma tutto quello che un goloso può cercare, qui lo trova !  
Luigi Ferretti, titolare della Macelleria che porta il nome del padre Brenno, che l’ha aperta
nel 1958, risponde a qualche domanda.
La tendenza attuale è
quella di un’alimentazione priva di carne, le avverte questo cambiamento?
Ognuno è libero di fare le proprie scelte anche se non amo
gli estremismi, l’alimentazione sta cambiando è vero e per quanto riguarda il
nostro settore anche se 15 anni fa  si
vendevano le fettine battute e schiacciate, oggi i giovani hanno imparato a  mangiare la carne e preferiscono le fiorentine.
La sua è una
macelleria particolare ci sono molti piatti già pronti perché?

La gente ha meno tempo e trovare un secondo, che non sia la
solita bistecca da fare ai ferri, aiuta sia noi che il cliente,serve anche a
far mangiare la verdura perché nelle nostre preparazioni c’è sempre.
Sul banco ci sono
delle schede che dichiarano come è stata alimentata la bestia , ma la gente le
legge?
La tracciabilità è obbligatoria, anche se noi è dal 1990, in tempi non
sospetti, che le esponevamo perché lo riteniamo importante per i nostri
clienti.
Il periodo della
“Mucca pazza” che effetto ha avuto?
Per me è stato un bene che ha portato dei benefici, perché
ha fatto un po’ di pulizia e anche la gente che prima guardava più al prezzo
ora guarda la tracciabilità.
Si serve da
allevamenti locali ?
Per la maggior parte sì, anche se per la fassona ho un
fornitore in Piemonte e scelgo animali grassi per fare una frollatura di 50/60
giorni.
Cosa significa ?
La carne è più morbida e non fa acqua quando la cucina e si
scioglie in bocca questo significa per noi che ha una resa minore ma devo dare
il massimo della qualità …

















       E’ sicuro mangiare
carne cruda ?  

Se si sa dove si compra ed è piemontese per me sì, maiale e
pollo però vanno sempre cotti perché la salmonella è sempre in agguato, anche
se da noi  la lavorazione avviene
separatamente così come per le celle e i taglieri. Livia Elena Laurentino

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