Parmigiano-reggiano”, eccellenza della gastronomia italiana,che ha scelto la
rete per comunicare, sbarcato su facebook quasi in sordina, ha oggi più di
285.000 contatti. Su questa linea, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha
approntato un nuovissimo kit degustazione denominato Parmigiano Reggiano
Academy. Per saperne di più basta aprire il link http://shopacademy.parmigiano-reggiano.it/ e vi troverete catapultati in un corso di
formazione sensoriale sul web, che vi permetterà di mettere in pratica tutti
gli insegnamenti che verranno attuati nel primo corso e che potrete condividere
con altri attraverso un viaggio nel tempo, quello delle quattro importanti
stagionature del Parmigiano reggiano: dalla dolcezza del prodotto giovane fino
all’unicità del gusto del super stagionato. Direttamente dal web poi sulla
vostra tavola il kit che contiene tutto quello che serve per una degustazione
completa, ovvero 4 pezzi da 250 gr di Parmigiano Reggiano nelle diverse
stagionature (14, 24, 33 e 50 mesi), un coltellino a mandorla in acciaio e
legno pregiato per scagliare, una guida alla degustazione.
sito anche un ricettario che suggerisce piatti ispirati al concetto dello
spreco zero, filosofia che il Consorzio persegue per tutta la filiera
produttiva.
degustazione ed il ricettario non seguono la normale distribuzione, ma sono in
vendita esclusivamente on line.
2013 del Consorzio: il presidente del Giuseppe
Alai, ha dichiarato“…una ripresa – quella della vendita di
Parmigiano-reggiano – che nel mese di dicembre ha fatto segnare il migliore
risultato dell’anno (9,05 euro/kg), ulteriormente confortata dalle quotazioni
della Borsa comprensoriale (che ha sede a Parma), che in quest’avvio di 2014
hanno segnato punte massime di 9,40 euro/kg e con minimi mai al di sotto dei 9
euro/kg” . Il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, afferma: “ Uno dei
grandi obiettivi del Consorzio per il 2020 è di portare la quota delle
esportazioni al 50% sul totale”.
Ai vertici delle classifiche dell’export restano
Francia (con una quota del 19%), Regno Unito (17,1%), Germania (16,9%) e USA
(16,5%), Canada, Giappone e Svizzera seguiti, un po’ più a distanza da paesi
“nuovi” come Brasile, Indonesia, Arabia Saudita, Kuwait, Messico, India, Russia
e Corea del Sud.