significa germoglio. Appartiene alla famiglia delle Liliacee come
l’ aglio, la cipolla, il porro, lo scalogno e l’erba cipollina.
Conosciuto come asparago selvatico o asparagina, viene chiamato anche
“asparago spinoso” e “asparago pungente” per le
caratteristiche spine poste sull’apparato fogliare.
Cresce in abbondanza in primavera tra boschi, radure, siepi . Nei
weekend, sono molti gli appassionati che partono in spedizione alla
sua ricerca per la raccolta dei suoi steli. È una spontanea
conosciuta da molti, sui social vedo spesso foto di persone che si
vantano dei ricchi bottini trangugiati tra boschi e pinete, non si va
ad erbe come dei saccheggiatori, così facendo tutto andrà a
scomparire, occorre rispetto e cura.
asparagini hanno un aspetto sottile e sono di colore verde scuro, se
ne raccolgono i turioni, giovani cime molto ricercate per il loro
gusto più intenso ed amarognolo rispetto ai coltivati. Si possono
consumare in tanti modi sia crudi che cotti. Deliziosi appena
scottati conditi con olio evo, limone e sale. Vengono utilizzati
anche come ingredienti di frittate, risotti, e zuppe. Se si fanno
bollire perdono le loro proprietà, meglio saltarli in padella con
una cottura veloce. Personalmente li raccolgo una sola volta
all’anno, un piccolo mazzettino scottato velocemente e utilizzato
su una tagliatella al dente.
raccomando, si consuma solo il virgulto poiché delle sue bacche non
è ancora dimostrata la non tossicità. Mi è capitato di ricevere
in dono un mazzo di asparagina e nel mondarli ho notato che conteneva
anche altri germogli. Di cosa si trattava? Di luppolo selvatico? O
erano i protetti germogli di pungitopo? O forse Tamus baccata, che
come dice il mio amico Paolo Buratti, anche se la danno commestibile,
trattasi di pianta altamente tossica! Un saputone vicino a Piacenza
mi ha detto che lui conosce tutte le piante del mondo e che tra
queste van bene tutte…
leggerezza, le selvatiche non sono addomesticate e la loro azione è
forte!!! Anche Libereso mi diceva “sta attenta alle piante,
attenta..”.
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Foto tratta dalla pagina FB delle Erbe Mangerecce |
meravigliosa pianta viene sottoposta spesso a pratiche barbare, mi
capita di notare che troppe persone strappano l’intero stelo fino
al rizoma. Lo stelo ha una grande forza vitale, perciò meno se ne
taglia, più continua a crescere, anche dai germogli laterali.
Inutile tagliarne 30 centimetri se poi si sa che butteremo tutta la
parte dura, cogliamo perciò solo la parte tenera e consumiamola
entro pochi giorni.
una sorta di corsa all’asparago, c’è chi scrive che l’asparago
selvatico è buono, ma è anche bellissimo trovarlo e farne grossi
mazzi dopo lunghe passeggiate salutari nel bosco, come per i funghi e
le castagne è appagante poterli mostrare prima di mangiarli. Chi
dice che la raccolta degli asparagi è un appuntamento stagionale con
la natura, sottolineando che essere arrivati sul posto prima degli
altri, pesarli ed esporli al ritorno sono sensazioni che solo la
natura nel suo silenzio ti offre ed il tutto è gratuito!!! Per
l’appunto, io vi leggo dei controsensi, e voi? È come quando c’è
la festa del maiale, dove il maiale non si diverte per nulla!!
Occorre un poco di usta, non si può comportarsi da saccheggiatori!
Non è tutto gratuito, il prezzo che paghiamo per queste spoliazioni
è altissimo a livello di biodiversità che va scomparendo con le
inaccortezze e le leggerezze di questo tipo! Gli asparagi selvatici
sono una benedizione, e come tali vanno trattati! Non si possono
spogliare così boschi e pinete. Alcuni vanno in natura comportandosi
come se abitassero altrove. Solo ora capisco perché i montanari per
proteggere i loro siti parlavano delle vipere che si ridestano dal
letargo prediligendo nascondersi proprio tra i cespugli di asparagus
quasi a volerlo proteggere. Non comportiamoci come se fossimo i
padroni del mondo, mai precipitarsi con le mani a cogliere e
strappare, e soprattutto non raccogliere gli asparagi dalla base
visto che si mangia solo la cima, 10 centimetri circa. Ciò mi
inasprisce e mi porta a dire che a volte la bellezza non è per
tutti.. è solo per coloro che usano rispetto e cuore.
in alcune regioni la raccolta degli asparagi selvatici è regolata da
una serie di provvedimenti che stabiliscono il periodo entro il quale
si possono raccogliere e anche i limiti di quantità in termini di
peso o in numero di steli. Alcune regioni impongono anche il possesso
di un tesserino specifico come per i funghi, i mirtilli e il
ginepro. Prima di avventurarsi nella raccolta, è importante,
conoscere i regolamenti regionali per evitare di andare incontro a
sanzioni, che a parer mio sono troppo basse, visto lo scempio che
alcuni commettono nell’andar per boschi alla ricerca del bene “così
detto gratuito”.
asparagi selvatici possono essere consumati in piccole dosi, se amate
gli asparagi comprateli a mazzi al mercato, di quelli coltivati
mangiatene quanti volete, non saccheggiate boschi e sentieri, troppe
persone ne fanno ampie scorte per poi metterli in freezer, ciò è
disdicevole, così facendo si mettono a rischio importanti specie
selvatiche. Nessun animale si comporta così, quando si va in
raccolta si lascino in loco alcune piante per permettergli di
riprodursi. Alcuni raccoglitori si comportano come se non ci fosse un
domani e soprattutto raccolgono senza rispetto né coscienza. Non si
fa così. Si raccoglie solo ciò che serve.
per beneficiare delle molteplici proprietà degli asparagi andate a
comprarli al mercato. In commercio ne esistono
molteplici varietà, quello di Altedo, il primitivo di Pistoia, il
Bianco Veneto, il violetto di Albenga, il Bianco di Bassano del
Grappa, l’asparago di Cesena, il Napoletano, ecc.
veniva coltivato già dagli antichi egizi che l’avrebbero poi
diffuso nel resto del Mediterraneo. I Romani, ne andavano ghiotti, lo
consideravano un cibo prelibato. Giulio Cesare non gradiva questo
ortaggio dal sapore così intenso, mentre Galeno lo descriveva come
alimento dalle proprietà depurative e curative. Riconosciuto come
pianta officinale l’asparago coltivato si chiama asparagus
officinalis. Gli steli crescono turgidi e pieni di vita, e secondo le
antiche segnature ha un grande potere afrodisiaco. Plinio ha ben
descritto le proprietà afrodisiache di questi germogli. Un tempo
l’uso degli asparagi era proibito alle donne, suore comprese,
mentre i monaci potevano coltivarli per uso curativo, medicinale. Con
i turioni veniva preparato lo sciroppo alle cinque radici, costituito
da finocchio, rusco, prezzemolo, sedano selvatico e asparago,
sciroppo dotato di proprietà sedative a livello cardiaco e ad azione
diuretica, utilizzato come drenante renale, epatico e bronchiale, ma
anche come antinfiammatorio della milza.
che fosse noto anche ai greci, poiché ne parla Teofasto in una sua
opera botanica. Grazie al Re Sole che ne diffuse la coltura in
Europa, divenne un cibo di lusso. Se sei un appassionato di asparagi
e ti interessa la storia che li riguarda, esiste un museo a loro
dedicato a Schrobenhausen nei pressi di Monaco di Baviera, lì vi
si può trovare tutto ciò che li riguarda, dagli strumenti per la
coltivazione, agli oggetti per la cucina e la tavola, libri, quadri e
molto altro ancora. Poi, sempre lì, in primavera si tiene una
bellissima sagra.
ho letto da qualche parte che gli asparagi possono servire per
cercare di espellere una spina ingoiata inavvertitamente, le loro
lunghe fibre andranno ad avvolgere il corpo estraneo consentendone
l’espulsione.
l’asparago cresce senza particolari cure, ma richiede un po’ di
pazienza, provate a piantarli, i primi turioni spunteranno dopo
quattro anni.
di asparagi: mondate e tagliate a pezzi un mazzo di asparagi
tenendo da parte le punte. Mettete i pezzi più grossi in padella
con un trito leggero di cipolla bianca, un dito di acqua e un filo di
olio evo. Saltateli velocemente in padella a fuoco vivo, e verso fine
cottura salate e pepate. Unite le punte di asparagi che avevate
tenuto da parte e a fuoco spento cospargete, senza esagerare, con una
bella spolveratina di prezzemolo (ottima fonte di vit. C e A, calcio
e ferro). Questo ragù rappresenta un’ottima soluzione per condire
un risotto, una tagliatella, delle scaloppe di seitan, per
accompagnare delle semplici patate lesse o una piccola tartina
guarnita con piccoli fiori selvatici primaverili. Gli asparagi
dovranno risultare croccanti, non si mangiano afflosciati, sono dei
virgulti!!! Suvvia!!
sempre e abbiate cura di voi che siete
della grande ricetta che è la Vita!