IL Prato nel Piatto – La NEPITELLA

La piccola Nepitella


La Nepetella Satureja Calaminta, altrimenti erroneamente detta Mentuccia, è un’erba aromatica molto simile alla santoreggia caratterizzata da un lieve odore di menta. È tutta piccina, foglie piccole e ovali, con piccoli fiori delicati dalla caratteristica forma a bocca tipica delle Labiate, fiori che variando dal bianco al rosa sbocciano in estate. Nepete era il nome di un’ antica città etrusca, ora odierna Tuscia laziale.
Quest’erba è diffusa in quasi tutta l’Italia, specialmente nelle zone montane, nei boschi, nei luoghi freschi. Non è difficile scovarla, basta cercarla, anzi è lei che ci chiama quando le passiamo accanto. Basta sfiorarla appena perché lei rilasci il suo caldissimo e penetrante profumo. In un attimo inonda il largo raggio che la circonda, appena la si sfiora o appena il sole scalda le sue piccole foglioline, rilascia la sua ricchezza di O.E. (olio essenziale). Non ama il ristagno d’acqua, per questo tende a diffondersi in terreni con una lieve pendenza. Quanto è meravigliosa la natura? Abbiamo tanto da imparare da lei.
La nepitella non deve essere confusa con la Mentha pulegium, che in alcune zone d’Italia viene chiamata mentuccia, ma che non corrisponde alla nepetella bensì alla cosiddetta menta romana.

La mia nonna utilizzava la nepitella per curare le piccole escoriazioni che mi procuravo in continuazione da piccina, quando esplorare ogni cosa riguardasse la natura era il mio sport preferito. A pensarci, non son cambiata molto da allora, son solo invecchiata. La nonna prendeva delle foglie fresche di nepitella, le pestava e le metteva sulla parte interessata in caso di sbucciatura o ferita. Piccola e portentosa, vero?
Ecco quindi un’altra pianta selvatica molto spesso ignorata, della quale in pochissimi ne conosciamo le proprietà terapeutiche. In erboristeria è utilizzata essiccata in taglio tisana, regolarizza l’intestino e aiuta a mantenere il benessere dell’organismo. Utile in caso di depressione, di insonnia e di dolori mestruali. Al tempo stesso, le viene confermato un discreto potere eccitante, tanto che può provocare tachicardia, quindi prudenza. In caso di influenza è utile per facilitare la sudorazione e per calmare la febbre, è espettorante e antispasmodica. La nepitella è anche un rimedio efficace contro le vertigini, chi l’avrebbe mai detto! Utile in caso di flatulenza e debolezza di stomaco, aiuta la digestione e stimola le funzioni epatiche, efficacissima contro le itterizie. Dopo i pasti facilita la digestione e contrasta la formazione di gas nell’intestino. Difatti viene utilizzata in campo liquoristico, e si vocifera che se usata per aromatizzare il vino unita alla cannella, ai chiodi di garofano e alla vaniglia, il vino divenga speciale e con proprietà afrodisiache, oltre che digestive.

Inutile dire che basterebbe osservare gli animali che brucano la nepitella per accorgersi che assumono un aspetto più vivace, e quindi se fa così bene a loro… ho letto da qualche parte che un tempo si aggiungeva qualche ramoscello di nepitella nel secchio della mungitura per preservare il latte appena munto perché considerata un buon disinfettante, alla pari del timo e dell’origano. Importante è non abusarne, in un vecchio testo si legge che “…le fronde pestate e applicate sulla natura delle donne provocavano i mestrui e ammazzano le creature”. Come per le spontanee in genere, sarebbe meglio l’accortezza di non assumerla durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l’aborto.

Mi è stato anche insegnato che questa è l’erba che fa innamorare, e quindi ben venga in cucina. Provatela, una volta gustato il suo sapore non la guarderete mai più allo stesso modo. Può essere adoperata in vari modi. Piccola, ma in grado di dare un tocco veramente speciale ai nostri cibi. Ottima per preparare un dressing aromatico da utilizzare sulle verdure cotte e crude, ve la consiglio.
Tante preparazioni regionali menzionano la nepitella. Spesso sostituisce la menta. Indicata per gli zucchini, coi funghi, per la pappa al pomodoro ,per insaporire i carciofi o le frittate, nelle misticanze, o nel pesto dell’Erbana per accordare le altre aromatiche . Non mi stancherò mai di dirvi che le erbe aromatiche coi loro profumi e aromi, creano sapori unici, e molte ricette acquisiscono, grazie a loro, l’unicità che le contraddistingue, queste erbette danno la svolta in cucina. A riprova vi riporto un proverbio che dice “La panzanella non è bella se non c’è la Nepitella” , e sapete perché? Perché crea equilibrio tra l’amaro del cetriolo e la solanina dei pomodori, dona profumo, e per di più aiuta la digestione del glutine del pane, insomma è piccola, ma meravigliosa direttrice d’orchestra come tutte le aromatiche.


Ecco la ricetta del dressing alla nepitella
: in una bottiglietta di vetro emulsionare olio Evo, acqua, sale, pepe e un trito di foglie e fiori di nepitella, agitare la bottiglietta e utilizzare questo condimento sulle verdure.
Curioso sapere che la nepitella è una pianta molto cara alle api che la bottinano con piacere, ma piace molto anche ai gatti che amano sdraiarvisi sopra, e spesso la mangiano per curare i dolori di stomaco.
Gli antichi credevano avesse proprietà curative contro il morso dei serpenti e degli scorpioni, credenza derivata dal fatto che “Nepa” dal latino significa serpente. 

Fermatevi ad osservarla in natura, capirete tante cose a suo proposito.

Bene, siam giunti alla fine, “stretta è la foglia,      
larga è la via, dite la vostra che io ho detto la mia”!  Così diceva la mia nonna Tecla,

 mia maestra d’erbe e di Vita.
Vi abbraccio forte, Beatrice Calia, l’Erbana.

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