Cipolla bianca & aceto balsamico: un mariage di gusto

Un connubio davvero speciale quello nato dall’incontro di due prodotti di eccellenza; la cipolla bianca di Margherita di Savoia e l’aceto balsamico di Modena.
Puglia ed Emilia Romagna hanno unito in matrimonio due delle loro IGP, tra le molte che queste due regioni hanno nel loro patrimonio, entrambe con un passato antico.
La cipolla bianca di Margherita di Savoia viene coltivata manualmente, oggi come un tempo, nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, nella zona compresa tra Margherita di Savoia (Bat), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). Il consorzio è costituito da venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione e quattro aziende di confezionamento.
L’aceto balsamico di Modena, segue un rigido disciplinare e viene prodotto nelle province di Modena e Reggio Emilia, con mosti d’uva – parzialmente fermentati, cotti o concentrati – provenienti dai vitigni di Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni, a cui vengono aggiunti aceto di vino nella misura minima del 10% e una parte di aceto vecchio di almeno 10 anni. L’affinamento dura per 60 giorni, in tini di legno ma può essere custodito fino a tre anni, per essere classificato “invecchiato”.
Per dare risalto al connubio tra i due prodotti non poteva che esserci una prova di cucina, nella quale Salvatore Riotino del Canneto Beach 2 di Santa Margherita e Stefano Corghi, presidente del Consorzio Modena a Tavola hanno ideato una serie di piatti tra cui il Roast beef su insalatina di cipolla marinata all’aceto balsamico (eseguito dallo chef Damiano) il Risotto Carnaroli con cipolla bianca, pane fritto, guanciale croccante con gocce d’aceto balsamico.
La cipolla dalla caratteristica dolcezza è un’ottima entrée semplicemente servita in agrodolce o al forno.

In tavola questi due prodotti insieme sono davvero una prelibatezza. 

 

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