Strigoli, silene o scoppiettini
Sappiamo che questa erba spontanea è commestibile, e prospera in tutta Italia. Se passeggiando la incontrate, vi consiglio di tenere a mente dove cresce, sappiate che la spiccatura non rovina la pianta che rigermoglia con facilità e in continuazione. Come sempre vi faccio preghiera di non estirparla, abbiatene cura. Poiché non ama il ristagno d’acqua, la potete trovare su prati e incolti in pendenza, sui margini di strade poco trafficate, su scarpate o vigneti. Gli stridoli crescono bene in pieno sole e si possono raccogliere soprattutto su terreni calcarei poco fertili e non eccessivamente inerbiti. Inoltre, tanto più è umido il terreno, tanto più le cimette saranno turgide e delicate per sapore. Spesso la si trova riunita in colonie molto numerose, e quando il clima non è eccessivamente rigido è disponibile anche in inverno. Che meraviglia, non stupisce scoprire che gli strigoli sono un’erba commestibile conosciuta fin dai tempi antichi per il buon sapore dolce e delicato delle sue giovani foglie, sapore che ricorda i piselli.
In aprile si raccolgono i teneri germogli che sono, oltre che saporiti, vitaminizzanti, diuretici ed emollienti. Crescendo, le foglie diventano amarognole e anche un po’ coriacee. Gli strigoli sono famosi come ripieno per i cassoni romagnoli, o per condire un risotto, ma si possono mangiare crudi in insalata, mescolati con altre erbe, spontanee e non, o sbollentati come ripieno di piadine, calzoni, torte salate, ravioli o come accompagnamento di pasta, minestre, riso, o con le uova, in frittata o strapazzate.
E’ considerata tra le migliori erbe commestibili, e vi consiglio di utilizzarla solo prima della fioritura. Potrete consumarla sia cruda, sia cotta, proprio come fareste con gli spinaci. Interessante sapere che è molto ricca di Vit C, carboidrati, sali minerali, mucillagini e antiossidanti, più che gli spinaci. Sapore dolce e delicato, tanto che potete usarla in qualsiasi ricetta in sostituzione degli spinaci o delle verdure dal sapore più dolce.
Ho letto che è stata una delle 27 erbe che facevano parte della zuppa di verdure detta “povera Minestrella”, antico ricco-pasto giornaliero dei poveri, in cui intingevano un pezzo di focaccia al granturco.
Questa erba commestibile è molto ricercata per la preparazione di un sugo speciale, eccovi qui la ricetta delle TAGLIATELLE al sugo di STRIGOLI : preparate un trito con cipolla, sedano e carota. Fate rosolare leggermente e levate dal fuoco. Lavate un pugno generoso di strigoli che avrete raccolto freschi, e tritateli grossolanamente. Unite le vostre erbette al trito rosolato e rimettendolo sul fuoco fatelo appassire delicatamente. Aggiungete un vasetto di conserva di pomodoro o qualche pomodoro fresco tagliato a cubetti. Fate cuocere a fuoco lento per 20’ circa e, a fine cottura, salate e pepate a piacere. A parte, mettete a bollire l’acqua per cuocere le tagliatelle che, una volta cotte, andranno versate un po’ gocciolanti nel sugo caldo. Se volete potete aggiungere un giro di olio evo a crudo e mescolare per amalgamare bene. Scoprirete il gusto di un sugo goloso e scoppiettante che porta in sé tutto il sapore di Madre Terra.
Un ultima curiosità: alcuni lepidotteri si nutrono delle Silene in modo esclusivo, quindi possiamo ritenere questa pianta un’erba di trasformazione, di transizione, un’erba che aiuta i passaggi.