Armonie |
La giovane artista Adele Palumbo espone una sua nuova opera nella Sala delle Armi alla Rocca di Dozza, in occasione della mostra La Corte dei sorrisi, organizzata dal Mu.Na.Or.T.O Museo Nazionale Ortodonzia Tecnica Odontoiatrica.
Inaugurata la scorsa domenica la mostra celebra i 100 anni dell’Istituto Beretta di Bologna e per questo evento Adele Palumbo ha creato una scultura dal titolo Armonie, che come lei stessa spiega ha: ” un preciso significato e la scelta di utilizzare il plurale non è casuale in quanto si è cercato di unire due tecniche e due linguaggi differenti ma entrambi armonici. Lo stile dell’opera guarda all’espressività giapponese del wabi-sabi che ha tre semplici regole: nulla dura, nulla è finito, nulla è perfetto. Al contrario il lavoro di un odontotecnico deve essere preciso e studiato nel minimo dettaglio, ogni vite deve essere allargata o bloccata con grande precisione per arrivare ad ottenere un’armonia perfetta. Due modi (mondi) differenti per ricercare “armonie”. L’ortodonzia ha radici profonde e racconta una storia fatta di medici e tecnici che da oltre 100 anni, seppur con mezzi limitati, hanno creato le basi dell’ortodonzia moderna. Per questo la scelta dei materiali è ricaduta su oggetti grezzi, semplici e facilmente reperibili per riproporre il concetto che anche attraverso l’uso di prodotti poveri questi uomini hanno ottenuto nell’arco di un secolo grandi sviluppi e importanti traguardi. Oltre all’utilizzo del cemento si ritrovano materiali tipici delle tecniche odontoiatriche come l’uso della resina inserita in una grande fessura nel cemento al cui interno si possono intravedere alcuni apparecchi ortodontici……Il lavoro dell’odontotecnico è quello di “tenere insieme”, ancorare attraverso viti che allargano e bloccano gli spazi, così nell’opera vengono inseriti questi espansori che bloccano e uniscono due materiali: cemento e resina”.
Ancora una volta affascina e stupisce la creatività dell’artista e la sua capacità di calarsi nelle realtà che esulano dal suo immaginario. Visitando la mostra è piacevole vedere il contrasto tra la modernità dell’omaggio artistico della scultrice e gli oggetti in mostra che raccontano l’evoluzione di una professione.
Sarà possibile visitare l’esposizione fino alla fine di marzo.
Laura Neve