da sempre vengono usati per preparare piatti strepitosi ma anche raffinati,
dall’antipasto al dessert. Diversi tra loro ma in comune c’è la versatilità che
li rende ingredienti preziosi in cucina. Ho deciso di cucinare ognuno di questi
ingredienti della duplice veste, dolce e salata.
Squisita a fine pasto, l’uva è un’ottima alleata in cucina. Arricchisce con
carattere piatti dolce e salati. Per non parlare delle sue numerose virtù che
ne fanno uno dei frutti più ricchi e salutari che la natura ci offre. È ricca
di zuccheri facilmente assimilabili dall’organismo. La possono mangiare i
bambini piccoli, gli sportivi, le donne in allattamento e chiunque svolge
sforzi fisici ed intellettuali. Soprattutto l’uva nera contiene notevoli
quantità di flavonoidi, sostanza che contrasta l’azione dei radicali liberi.
Inoltre l’uva è una buona fonte di potassio, minerale prezioso per controllare
la pressione. L’Italia è il maggior produttore al mondo di questo frutto tanto
speciale dal punto di vista nutrizionale da essere paragonato al latte materno.
L’uva non ama lunghe attese tra raccolta e consumo. Va raccolta matura al punto
giusto perché staccato il grappolo dalla pianta questo smette di maturare e
modifica in breve tempo sia il sapore che l’aspetto. Da agosto a ottobre è un
succedersi di varietà di uva diverse sia nella forma che nel sapore. La mia
prima proposta è un antipasto.
ripieni di formaggio e uva
fresca, 150 gr di gorgonzola dolce, 150 gr di ricotta mista, 200 gr di uva bianca, 1 cucchiaino di paprika
dolce, 1 tuorlo, olio extravergine di oliva, 1 pizzico di sale Ritagliare dalla
pasta sfoglia dei dischi di circa
cm
soffice, il gorgonzola con la ricotta, la paprika, un filo di olio, un pizzico
di sale. Lavare ed asciugare gli acini e tagliarli a metà e togliere i semi.
acino. Chiudere il cerchio a fagottino, cercando di sigillare bene i bordi.
Aprire verso l’esterno i bordi dei fagottini cercando di formare dei fiori. Spennellarli con il tuorlo e sistemarli in una teglia ricoperta di carta forno.
Riporre i fagottini in frigorifero per una decina di minuti per raffreddarli,
poi cuocerli in forno a 180 gradi per 20 minuti circa. Sfornarli e servirli
freddi con qualche chicco d’uva con un calice di Cortese di Gavi DOCG, vino
ottenuto dal vitigno autoctono piemontese Cortese. Questo piacevole vino bianco
dal colore giallo paglierino, dal profumo delicato e sapore secco, gradevole,
di gusto fresco ed armonico con un caratteristico retrogusto di mandorle si
abbina perfettamente a questo originale antipasto. Temperatura di servizio 10 –
12 gradi. Buon lavoro e buon appetito ! Neria
Rondelli
Mata Heri augura buon ascolto con Sexbomb – Tom Jones http://www.youtube.com/watch?v=l1AiypRfTfc |