In teatro BARBARI di e con Silvia Franco dal romanzo “Aspettando i barbari” di J.M. Cotzee

Max Persiani Ph

Emozionante, intensamente onirico,

provocatorio. 
Lo spettacolo BARBARI di Silvia Franco, che dirige sé stessa e i compagni di palcoscenico Andrea Carnevale e Fabrizio Pezzoni, non può lasciare indifferenti e profondamente toccati: è un viaggio sensoriale nell’evoluzione della specie, da animale con animo umano a uomo con comportamenti bestiali.
Ispirato dal romanzo “Aspettando i barbari” di J.M. Cotzee, l’azione prende forza dalla violenza del sopruso perpetrato da uomini sull’uomo, nell’errata convinzione che la società civile debba sempre prevalere su quella nomade e primitiva.
Nei tre quadri della rappresentazione i personaggi, perfettamente creati dagli interpreti, offrono meditazioni su come l’uomo nel tempo sia riuscito a perdere il senso della misura, spesso confondendo i ruoli di torturatore e vittima. E anche grazie alla danza, che permette di comunicare con più sensibilità le emozioni, lo spettacolo raggiunge il nostro intimo: un percorso sul senso del tragico che mette a nudo le pulsioni umane.

Nel finale ipnotico si racchiude tutta inadeguatezza della nostra vita nei corpi danneggiati dalla tortura, ma anche la speranza che l’esperienza produca una memoria e un ricordo utile a migliorarsi.
Un allestimento semplice, ma inteso, che ancora una volta trasforma il teatro in luogo di ricerca, riflessione, eleganza, libertà totale di espressione.
“Non serve gridare tanto nessuno ti sente” si dice, ma forse serve gridare proprio perché qualcuno possa sentire.

Andrea de Nisco regista teatrale

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