LA PIANTAGGINE
Vegeta molto bene nei luoghi umidi, ma si adatta altrettanto bene nei terreni siccitosi, è diffusa ovunque, la si può trovare in tutte le stagioni, e ha una grande capacità di rigenerarsi e crescere.
È una delle piante medicinali più potenti che la Natura ci abbia mai regalato. Possiede un potenziale nutritivo straordinario che potrebbe aiutare le persone in situazioni difficili. Son felice di scrivere di lei perché la conosciamo in pochi, sarebbe da ringraziare ogni volta che la si incontra per le sue straordinarie qualità. Plinio la definiva “erba magica” per le sue molteplici proprietà curative. Ha la capacità di bloccare le emorragie e di favorire la guarigione delle ferite per via delle mucillagini che sono presenti nelle sue foglie. Utilissima in caso di lesioni cutanee, piaghe, ferite, abrasioni, screpolature, morsi di insetti. Utilizzata per la preparazione di sciroppi per calmare la tosse e per sciogliere il catarro. La troviamo anche in campo omeopatico. È considerata una pianta sicura e priva di controindicazioni, adatta anche ai bambini.
La possiamo raccogliere tutto l’anno ed utilizzarla sia in cucina che come rimedio naturale.
Una curiosità: le sue foglie giovani e centrali hanno un sentore di fungo porcino. Vi consiglio di non cuocerla per estrarre questo sapore, se proprio avete voglia di sapor di bosco, acquistate una confezione di funghi secchi, la piantaggine, una volta cotta, assume un colore grigiastro terrificante e avremo perduto tutte le sue meravigliose qualità. Provate ad aggiungere le sue foglie più giovani nelle vostre insalate, scoprirete una nota inconsueta. Se volete potrete anche utilizzarla insieme ad altre erbe commestibili per preparare il ripieno di torte salate, fagottini, ravioli, farinate e frittate. Oppure tritata e unita alla farina utilizzatela per rendere più colorata e saporita la vostra pasta fresca o il pane. Personalmente, data la sua ricchezza di silicico, zinco e potassio, la utilizzo per fare un gomasio remineralizzante con l’aggiunta di ortica ed equiseto, per la ricetta visitate il mio sito.
Voglio donarvi una mia ricetta affinché cominciate a nutrirvi di questa pianta meravigliosa:
Insalatina di lenticchie: è un piatto ricco. Prendete il vostro cestino e andate nei campi a cercare la vostra piantaggine. Raccogliete delle giovani foglioline interne, e una volta giunti a casa, lavatele e tagliatele a listarelle. Poi aggiungetele a un bel piatto di lenticchie cotte, condite con olio evo e sale di Mothia, un cucchiaino di tamari, un cucchiaino di senape in grani pestati al mortaio, due cucchiaini di aceto di mele, uno zester di limone o di arancia, uno spicchio di aglio tritato, un cucchiaio di foglie di achillea se l’avete incontrata durante la vostra passeggiata. Mescolare con cura e servire come antipasto con germogli e fiori di acetosa o di rosa. Golosissima, nutriente e saziante.
Conviene imparare a riconoscere questa pianta spontanea, merita di essere riscoperta.
siam giunti alla fine, “stretta è la foglia,
è la via, dite la vostra che io ho detto la mia!!”
diceva la mia nonna Tecla, mia maestra d’erbe e di Vita.